Donne forti e scelte difficili: un messaggio di speranza dai quadri di Eloisa Guidarelli

Rose Crucifixion Le donne, nei secoli e non soltanto oggi, sono vittime di soprusi e di violenze di ogni genere. In un momento in cui si discute tan…

Rose Crucifixion Le donne, nei secoli e non soltanto oggi, sono vittime di soprusi e di violenze di ogni genere. In un momento in cui si discute tanto di femminicidio, l’attrice e pittrice bolognese, Eloisa Guidarelli, all’interno del calendario degli eventi “La città in Piazza” promossa dal Comune e dalla Pro Loco di Caltanissetta, ha esposto i suoi quadri (Acrilico su faesite) nei quali rievoca il dramma delle donne. Nella storia e nella letteratura del passato ma anche del presente le donne sono state soggiogate dalla forza fisica o dalla prepotenza dell’uomo; una condizione alla quale le protagoniste hanno cercato di reagire vincendo la prevaricazione dell’usurpatore come una “Fenice” che risorge dalle sue ceneri o, invece, come “Ofelia” di Shakespeare hanno scelto la via solo apparentemente più facile del sucidio. Non un dramma d’amore, dunque, come la letteratura vuol far pensare ma un suicidio indotto da chi la circondava e che non l’ha sostenuta quando ne aveva bisogno. Donne che si trovano costrette a convivere e sopravvivere alle avversità della vita con il rimorso dei “ma” e dei “se” di una scelta, come quella di “Sophie” di William Styron (trasposto cinematograficamente e interpretato da Meryl Streep) che, con un gioco sadico, non aveva alcuna soluzione. Tante tragedie che ieri e oggi affliggono le donne, tante tragedie che interessano non soltanto le protagoniste ma riguardano tutta la società che si deve interrogare sul perché ancora si assiste a questi abusi e sul perché non si riescono a fermare le atrocità alle quali si assiste. L’autrice davanti a “La scelta di Sophie”Un dolore che “tocca l’anima” della pittrice bolognese mentre guarda gli sbarchi di Lampedusa al telegiornale o interpreta un monologo a teatro; un’angoscia che la colpisce e che riporta sulle sue tele in forma metaforica. Dai colori utilizzati e dalle pennellate chiare e pulite, però, si evince che il desiderio di Eloisa Guidarelli non è quello di intristire ma di restituire forza, coraggio e speranza allo spettatore – sia esso uomo sia donna – che, dalla tragedia deve imparare a reagire e a ribellarsi. “Ho ritratto Ofelia nel momento più cupo della sua storia; non inebriata dalla follia dell’amore né serena dopo la morte ma proprio quando, mentre si affoga, concretizza la fine della sua esistenza”. Reagire, dunque, a chi ci fa del male riuscendo a trovare dentro di sé o grazie agli altri, la forza di andare avanti. Lo stesso titolo scelto dalla pittrice per la sua personale, “Le mille e una notte”, rievoca una celebre raccolta di novelle persiane che hanno come protagonista la principessa Shahrazàd, una donna che trova il coraggio di contrastare un crudele re e fermare, mettendo a rischio la sua vita, l’omicidio di tante vittime innocenti. Particolarmente ricco di significato anche il quadro “Lampedusa” (nella foto 1) dove, con un taglio netto, si vede la differenza tra due culture e due civiltà che vivono lo stesso dramma in modo diverso. “In questo momento le donne di colore che arrivano dai paesi del nord Africa stanno vivendo l’esodo verso un nuovo mondo e troppo spesso trovano la morte poco prima di toccare la terra italiana. Una condizione che, tocca anche gli occidentali che, in questo momento, sono incapaci di trovare delle soluzioni risolutive. Le vite umane che stiamo perdendo sono preziose e, il colore oro simboleggia proprio il prezzo che stiamo pagando e che, con le giuste misure politiche e sociali potremmo evitare facendo tornare quelle acque limpide”. Se varcando la porta della sala dell’ex circolo dei nobili a Palazzo del Carmine lo spettatore entra con il pensiero di vedere delle immagini cruente contro le donne, dopo aver visto la personale “Le mille e una notte…” e riflettuto sulle “storie che hanno da dire le donne per non morire” – come sottolinea l’artista – ne esce arricchito da un messaggio positivo che incita coraggio e determinazione a lottare e sostenere chi soffre. La mostra sarà visitabile al pubblico fino al 24 agosto 2014 (orari di apertura al pubblico 09.30 – 13.00 e 18.00 – 21.00). Per conoscere le opere di Eloisa Guidarelli visitare il sito internet http://www.eloisaguidarelli.it/ o la pagina facebook https://www.facebook.com/eloisa.guidarelli

 

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